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Cos’è il Metodo Analogico?
E’ il modo più naturale di apprendere mediante metafore e analogie, come fanno i bambini che nella loro genialità imparano a giocare, a parlare o usare il computer ancor prima degli adulti.
E’ il metodo del cuore cioè dell’intuizione a tutto campo, esercitata a 360 gradi, per accogliere tutto, nella fiducia e nell’accettazione, senza timore, e senza il bisogno di controllo che blocca ogni cosa.
Propone come strumento fondamentale la Linea del 20, che sviluppa il calcolo mentale simulando il funzionamento delle mani , un vero e proprio computer analogico fornito dalla nostra natura.
Perché si chiama “Metodo Analogico”?
Perché l’analogia e non la logica è lo strumento per conoscere le cose nuove. Perché tutto il mondo è costruito su base analogica cioè come replicazione dello stesso atomo o della stessa cellula.
Perché ogni più piccolo passo è un avanzamento e la conquista del mondo è una moltiplicazione di passi.
Perché un bambino nel suo piccolo mondo vede l’estensione di tutto il mondo e gioisce ad ogni conferma
Perché tutto è speculare e replicativo della stessa unità.
Perché nel nostro cervello, a differenza del computer non ci sono le sinapsi della logica.
Perché la questione epistemologica, cioè di come ricaviamo la conoscenza, si pone in questi termini : rileviamo le nostre conoscenze andando nell’incerto nel provvisorio, nel fantastico, come fanno sempre i bambini.
Poi, a posteriori analizziamo cioè che abbiamo pensato per definire se è più o meno logico, o meglio dire, coerente.
Così nella matematica e in qualsiasi altro nuovo sapere.
Quando usare il Metodo Analogico?
L’impiego del Metodo Analogico si rivela stupefacente anche con bambini in età prescolare purché ci sia questo desiderio. Si accende allora un software istintivo per il calcolo di numerosità.
Diversamente da Piaget gli attuali indirizzi di ricerca (Butterworth, Dehaene ecc.) attestano: che i bambini nascono con una genialità per i numeri e per il calcolo di numerosità, che va corrisposta.
L’eccellenza è una esperienza per tutti.
A cosa serve la Linea del 20?
E’ lo strumento per imboccare la strada maestra. Permette di imparare i numeri e il calcolo nella prima settimana di scuola senza bisogno di spiegazioni.
Ciò perché la Linea del 20 è l’unico strumento che insegna a “calcolare senza contare” .Il calcolo mentale infatti è il superamento del conteggio che costa un sacco di energia, non produce mai apprendimento e fa odiare la matematica.
Il segreto dei bambini che hanno successo?
I bambini che hanno successo non pensano per nulla alla matematica Anzi agiscono come se i numeri non esistessero. Liberi da preoccupazioni di correttezza disciplinare pensano alle quantità.
Puoi chiedere a uno di loro perché è bravo e non te lo sa dire perché è un gioco in cui si lascia andare a un gioco. Un gioco governato dallo stesso software mentale con cui elaboriamo le immagini
Hanno giustamente intercettato che nel calcolo mentale le cifre ci sono indifferenti, e considerando solo le palline utilizzano strategie che sono come furbizie per fare più presto i calcoli.
Conoscendo bene i propri limiti pensano alla disposizione fissa delle dita delle mani e sono stupiti del valore effimero della matematica e dei numeri.
I bambini che hanno difficoltà?
I bambini che hanno insuccesso hanno la mente occupata da troppi problemi. Sono concentrati su tutto.
Hanno il bisogno di trovare il senso di quello che stanno facendo, perché nella loro mente i simboli scritti hanno preso il posto delle palline. Perciò come i concettuali sono angustiati da problemi del significato dei simboli. Hanno le cifre che frullano loro nella mente. Perché sono stati probabilmente contagiati dalla nostra passione per essi. Cercano spiegazioni che non possono essere trovate e poi agiscono nella vana ricerca della logica. Astraggono, riflettono, congetturano. Soprattutto soffrono.
Apprendere a scuola?
Molti bambini che hanno successo a scuola spesso è perché hanno imparato da soli prima di entrarci.Oppure trovano il modo di difendersi da certa didattica inventandosi il metodo analogico da soli.
Sono prudenti.Quando l’insegnante spiega decidono ogni minuto se lasciarsi guidare entrando in contatto con il suo pensiero attraverso lo sguardo. L’apprendimento in questo contatto è come un balzo di fiamma da una candela accesa ad una spenta quando si accumula un certo calore.Si fidano e investono energie se gli vogliono bene, se si fidano.Se condividono gli stessi sentimenti, le stesse finalità, gli stessi obiettivi.Se è così, applicano accettazione e fiducia, perché come qualcuno ha detto “c’è una porta nella mente che si apre con l’accettazione e si chiude con il giudizio.?C’è una porta nel cuore che si apre con la fiducia e si chiude con la paura”.
I segreti del successo?
Hanno successo nel calcolo mentale gli alunni che pensano solo alle palline disposte secondo l’ordine delle mani. Hanno successo nel calcolo scritto gli alunni che dimentichi delle palline si concentrano sulle procedure di ogni singolo algoritmo.
Hanno successo nei problemi i bambini che non pensano subito alle operazioni ma si rappresentano la situazione come una scena del film. Solo alla fine pensano alle operazioni come strumenti risolutivi per il disbrigo del calcolo.
In ogni situazione banalizzano il processo conoscitivo riducendolo a gioco.
Inoltre e hanno la saggezza di fare ogni cosa per proprio conto, perché è umano fare così.
Le tabelline?
Perché molti bambini non imparano le tabelline? Perché è un enorme sforzo che equivale ad andare a fare una spesa di 100 prodotti avendo tutta la lista in mente.
Inoltre molti bambini scelgono deliberatamente di dimenticare la scuola con l’insegnante e tutta la sua matematica. Estromettono un mondo di frustrazione dalla loro vita emozionale. Altre volte hanno la memoria già satura di tutt’altro.
Teoria in Immagini
Parte 1 - Presentazione Generale
Consigliato per chi vuole capire il metodo nella sua essenza attraverso 24 slide.
Parte 2 - Il Calcolo Mentale
Viene presentata attraverso immagini commentate la teoria relativamente al calcolo mentale.
Parte 3 - Il Calcolo Scritto
23 slide riguardanti il significato del calcolo scritto e il ruolo della scrittura dei numeri.
Le Mani
18 Slide
Discalculia
Sono discalculica?
32 slide illustrano il pensiero di una bambina che è stata diagnosticata come “discalculica”.
Discalculia e logica
I bambini risolvono costantemente problemi nella vita ben più pesanti che non quelli che riguardano il calcolo e le operazioni.
Il calcolo mentale non è la matematica che si impara a scuola perché la matematica vera è dentro di noi da quando siamo nati , in tutte le nostre azioni.
Quando a scuola il linguaggio della matematica sostituisce questa matematica delle azioni, muore la visione e le parole diventano gusci vuoti.
Inoltre la logica intesa come percorso rigido a cui attenere i nostri pensieri non è in noi nè fuori di noi. Perché non c’è logica che il nostro sistema numerico sia decimale. Non c’è logica che gli oggetti sul tavolo siano cinque anziché nove. Non c’è logica che abbiamo due mani e non tre.
La logica è una valutazione a posteriori del risultato, ma il processo di costruzione è analogico in tutte le sue forme.
Quando un bambino esegue un calcolo deve disinteressarsi accuratamente, di questa logica, dei numeri, e di tutte le astrazioni disciplinari.
Deve avere la mente libera da queste preoccupazioni, perché come ribadiscono le ricerche di Butterworth e Dehaene e di oramai tutti gli studiosi nasciamo con una propensione istintiva per il computo e per la risoluzione dei problemi, che non significano numeri e operazioni.
La logica, i numeri, sono sulla cima della montagna. Sono il risultato, la ricompensa finale.
Per raggiungerla non bisogna distogliere lo sguardo dal percorso che stiamo facendo tra i cespugli e i dirupi del sentiero.
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