Ieri, sabato, gli ultimi trenta minuti sono stati tremendi per l’irrequetudine di alcuni bambini che sono soliti contendersi il primo posto in fila, e che aspirano sempre a lottare, lottare, lottare tra loro senza pausa.
E ho ancora la sensazione di essere calpestato e oggetto io di una ingiustizia anche se so che a nessun insegnante è consentito di dire queste cose.