Francesco, con gli occhi brillanti, mi consegna un biglietto della mamma in cui è scritto:
“Gentile maestro può per cortesia insegnare i problemi a mio figlio?”
“Con piacere” aggiungo a penna.
Appena comincio, tutti sono attenti e Francesco alza la mano per primo , penso per intervenire.
«Posso andare al gabinetto maestro?»
E’ sempre così quando decido di fare dei problemi!
Povero Francesco, e povero anche il maestro.